Facciamo Chiarezza
Cosa si intende per allenamento funzionale
Per allenamento funzionale si intende un allenamento che serva a migliorare una o più capacità/abilità/movimenti che vengono riportate, prima nella vita quotidiana, e poi nella prestazione sportiva.
È necessario, però, che prima ancora di sviluppare qualsiasi movimento impegnativo, come uno squat o uno snatch, comprendiamo e conosciamo il nostro corpo e i movimenti che questo può fare.
Per apprendere i movimenti del nostro corpo è necessario però “sentire” il nostro corpo mentre eseguiamo qualsiasi movimento.
L’allenamento funzionale, quindi, dovrebbe in primis concentrarsi
sul percepire il proprio corpo sia in statica che in dinamica e in seguito sviluppare movimenti via via sempre più complessi
L’allenamento funzionale nel mondo del fitness
Cosa fare?
Prima di aderire ad un corso sarebbe necessario un’anamnesi specifica di ogni cliente, per capire le reali esigenze di questo e poterlo in questo modo indirizzarlo o adattare un allenamento può vicino alle sue esigenze.
Rendiamo funzionale un allenamento
#1 WARM-UP: mobilità e attivazione
Prima cosa da fare in una lezione è il warm-up o riscaldamento: se l’allenamento è un full body ( cioè coinvolge tutto il corpo) sarà necessario mobilizzare tutto il corpo, con focus su zone di maggior restrizione ( inteso anche parte destra e parte sinistra). Es. se ho la caviglia sinistra meno mobilie della destra, valutata tramite test precedente: ( collegamento all’articolo che metterò sul BLOG con il nome di valutazione arto inferiore 1 ), dedicherò più tempo alla caviglia meno mobile e meno tempo a quella più mobile.
Attivazione dei muscoli stabilizzatori: core – grande gluteo – medio gluteo – muscoli scapolo-toracici
#2 TECNICA e/o SVILUPPO DI FORZA/POTENZA
Esercizi più complessi dal punto di vista coordinativo o condizionale
Subito dopo il warm up segue la fase di tecnica o l’esecuzione degli esercizi più difficili dal punto di vista coordinativo ( solitamente multiarticolare), o anche esercizi che richiedono l’espressione della massima forza/potenza ( back squat, deadlift, jump box, sprint sui 60m).
La tecnica viene insegnata quando siamo più reattivi ed il nostro corpo risponde meglio agli stimoli, ecco perché è consigliabile inserirla all’inizio della seduta allenante.
Per quanto riguarda gli esercizi di forza o esplosivi, invece, la fisiologia ci insegna che per esprimere la massima potenza è necessario che il nostro corpo non sia affaticato: infatti, l’accumulo di metaboliti o la riduzione delle scorte energetiche ( in particolare la PCr) impediscono la massima produzione di forza.
#3 RESISTENZA LATTACIDA e/o AEROBICA
Una volta finita la fase che impegna maggiormente il nostro sistema nervoso ( SN) e/o che richiede la massima espressione di forza/ potenza, possono seguire dei lavori mirati allo sviluppo della resistenza muscolare e della capacità cardio-vascolare.
Questa fase, tuttavia, deve tener conto dei lavori svolti precedentemente e soprattutto deve essere programmata in modo tale da non sovraffaticare una singola struttura.
Può essere svolta a tempo con recuperi incompleti, a ripetizioni o una combinazione di entrambe.
Possono essere utilizzati esercizi a corpo libero (burpees, jumping rope), attrezzi ( battlerope, slam ball, kettlebell) e macchinari cardio ( air bike, rowing, ).
Questa fase, inoltre, ha lo scopo di migliorare la salute metabolica e sarà quella in cui verranno utilizzare il maggior numero di calorie. Nei soggetti che voglio perdere perso, il mio consiglio, è quello di farli rimanere il più possibile in questa fase, riducendo il più possibile ( senza mai tralasciare) la fase di tecnica/forza.
Cool Down
Questa è la fase da svolgere alla fine dell’allenamento ed ha lo scopo di riportare l’atleta al livello pre-allenamento, riducendo la frequenza cardiaca e l’attivazione del sistema nervoso. Possono essere svolti esercizi di respirazione, di stretching statico ( senza forzare eccessivamente) e utilizzare il foam roller, l’importante è che vengano scelte attività che non richiedano un impegno fisico e mentale del nostro atleta.
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