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Il Diabete mellito di tipo 2

Sebbene siano state dimostrate delle basi genetiche per il DT2 che predispongono ad esempio i figli dei soggetti diabetici ad un aumentato rischio di sviluppare la stessa patologia, è noto che questo sia fortemente correlato allo stile di vita. Inattività fisica e sedentarietà, eccesso calorico , sovrappeso, obesità e insulino resistenza sono fattori di rischio che predispongono i soggetti allo sviluppo del DT2.

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cosa sapere

Regolazione del glucosio plasmatico

A seguito di un pasto contenente carboidrati, il muscolo scheletrico ed il tessuto adiposo sono i principali siti di assorbimento e smaltimento di glucosio grazie all’aumento dei livelli di insulina, rilasciata dalle cellule β del pancreas in risposta ad un aumento dei livelli di glicemia.

L’azione dell’insulina è quella di stimolare la migrazione dei trasportatori del glucosio GLUT-4 dall’interno della cellula sulla membrana cellulare permettendo l’entrata di glucosio: il risultato finale è un maggior utilizzo di glucosio ( data la sua elevata disponibilità derivata dal pasto ) ed un riduzione della glicemia.

A digiuno , per mantenere costante la glicemia, Il fegato dei soggetti non diabetici e con sensibilità insulinica produce glucosio attraverso la gluconeogenesi ( un complesso di 10 reazioni che vede la sintesi di glucosio da precursori non glucidi), la quale è inibita dall’aumento dei livelli di insulina. Quindi a seguito di un pasto, quando l’insulina aumenta, vi è una riduzione della produzione endogena di glucosio.

Mentre, sempre a digiuno, il muscolo scheletrico ricaverà energia non più dal glucosio, la cui disponibilità è limitata, ma dagli acidi grassi e dai corpi chetonici, la cui disponibilità e ossidazione aumenta parallelamente alla scarsità di glucosio.

cosa sapere

Cosa determina l’iperglicemia?

Se nei soggetti sani e con sensibilità insulinica vengono innescati una serie di aggiustamenti per mantenere la glicemia stabile, nei soggetti diabetici vi è un deficit di questi che causano un’elevata glicemia con importanti ripercussioni ( vedi sopra).
L’elevata glicemia che caratterizza il diabete di tipo 2 è dovuta dall’incapacità dell’insulina di agire sui tessuti responsabili dell’abbassamento dei livelli di glucosio ematico, in particolare:

  • A livello epatico, l’insulina non riesce ad inibire la gluconeogenesi, il ché porta ad un rilascio di glucosio che mantiene elevati i livelli della glicemia

  • A livello del tessuto muscolare e adiposo, l’insulina resistenza provoca una riduzione dei trasportatori GLUT-4, riducendo in tal modo l’assorbimento e il seguente utilizzo di glucosio

  • È stato evidenziato da alcuni ricercatori anche delle disfunzioni a livello pancreatico nel rilascio di insulina, provocando un’insulino deficienza che porta il paziente all’utilizzo di insulina

cosa sapere

Contrastare il diabete di tipo 2 con l’ esercizio fisico

Sebbene, come riportato precedentemente, il diabete di topo 2 abbia delle correlazioni genetiche, adottando uno stile di vita sano è possibile ridurre il rischio.

Con stile di vita sano si intende:

  • Ridurre il più possibile le attività sedentarie, come guardare la tv, giocare ai videogiochi, etc.

  • Cercare di effettuare della pause attive se si effettua un lavoro sedentario

  • Aumentare il livello di attività fisica, utilizzando ad esempio le scale, parcheggiare la macchina più lontano

  • Iscriversi ad un programma di attività fisica preventiva e adattata

  • Ridurre il consumo di cibo iper-calorico ed alto contenuto di carboidrati

  • Cercare di svolgere attività fisica, come ad esempio una passeggiata, a seguito di un pasto

cosa sapere

Metodo Kine-Studio Valerioti

Il metodo kine-studio Valerioti si pone l’obiettivo quello di educare il paziente ad uno stile di vita sano che migliori la sua condizione patologia. È importante comprendere che si è di fronte ad una vera e propria patologia e che l’aggravarsi di questa potrebbe avere delle ripercussioni gravi sulla salute (vedi primo paragrafo).
Mentre nei soggetti l’attività fisica è fortemente consigliata per prevenire lo sviluppo di alcune patologie, per il soggetto diabetico l’attività fisica deve essere considerata parte integrante della terapia: è dimostrato , infatti, che praticare attività fisica può ridurre l’utilizzo di farmaci ipo-glicemizzante grazie all’azione dell’esercizio fisico sul controllo glicemico.

Il miglioramento della fitness aerobica e della salute metabolica, l’aumento della massa muscolare e molti altri adattamenti indotti dalla pratica costante dell’esercizio fisico, sono tutti fattori protettivi per patologie metaboliche, cardio-vascolari e alcune forme di tumore.

Dopo attenta anamnesi e l’utilizzo di test atti per valutare la funzionalità del soggetto, il metodo kine-studio valerioti , per contrastare il diabete di tipo 2, mira al miglioramento di:

  • Capacità cardio-vascolare,
  • Forza e resistenza muscolare
  • Flessibilità metabolica: l’attività fisica, l’esercizio fisico ed un’appropriata strategia alimentare (prescritta dallo specialista della nutrizione) apportano importanti benefici sulla salute metabolica
  • Controllo glicemico

Inoltre, un adeguato programma di attività fisica adattata permette di ridurre le comorbidità che spesso si accompagnano al diabete di tipo 2.

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