cosa sapere
Fattori di rischio in caso di artrosi
I principali fattori di rischio che possono predisporre allo sviluppo dell’artrosi sono:
Età
Sesso: le donne hanno un rischio maggiore e anche la severità con cui prendere la patologia è maggiore rispetto agli uomini
Genetici
Vitamina D (?) | vitamina C : potrebbe migliorare i sintomi ma non ridurre l’incidenza dell’artrosi al ginocchio.
Obesità
Occupazione: lavori ripetitivi possono indurre usura delle articolazioni con conseguente inizio di un processo degenerativo a carico della cartilagine
Sport:
- corridori professionisti di lunghe distanze hanno riportato una maggior prevalenza di OA all’anca e al ginocchio;
- calciatori professionisti hanno riportato una maggiore prevalenza di OA al ginocchio rispetto a non giocatori di calcio.
- corridori amatoriali, senza infortuni, non presentano un rischio maggiore di OA.
- Debolezza e atrofia muscolare
Lassità legamentosa
Differenza di lunghezza degli arti ( >1cm)
Sintomi e manifestazione
Artrosi del ginocchio
L’artrosi al ginocchio è una delle principali cause di dolore e disabilità al ginocchio, rientrando tra le 10 cause di disabilità livello globale.
Il dolore inoltre inibisce numerosi centri nervosi sopprimendo ancora di più la forza.
Gli esercizi di forza si sono dimostrati efficaci nel ridurre sia il dolore che migliorare i sintomi dell’artrosi al ginocchio similmente agli analgesici. Tuttavia la modalità di somministrazione dell’esercizio fisico rimane dubbia.
Viene ipotizzato che l’entità del dolore potrebbe diminuire con i guadagni di forza indotti dall’allenamento, ma gli studi a riguardo hanno dimostrato che questi effetti non si presentano in tutti i pazienti.
Debolezza Muscolare
Il legame con l’artrosi del ginocchio
Diversi studi riportano in soggetti che presentano già artrosi al ginocchio, una debolezza del muscolo quadricipite (la cui funzione è l’estensione del ginocchio).
Tuttavia, è stato dimostrato che la debolezza del muscolo quadricipite in persone sane è un fattore di rischio per lo sviluppo dell’artrosi al ginocchio in un periodo che va da 2 fino a 14 anni.
L’importanza della stabilizzazione del bacino gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione o nello sviluppo dell’artrosi al ginocchio e dell’anca: la debolezza dei muscoli abduttori dell’anca, in particolare del muscolo medio gluteo, responsabili di stabilizzare il bacino in particolare in appoggio con una singolo arto, può provocare un sovraccarico al ginocchio con conseguente usura della cartilagine articolare.
Artrosi all’anca
I sintomi caratteristici
L’artrosi all’anca è una patologia caratterizzata da una progressiva degenerazione della cartilagine dell’anca con dolore in sede inguinale, glutea /o laterale ( regione dove si trova il grande trocantere).
I soggetti con artrosi dell’anca possono riportare debolezza ed atrofia muscolare degli arti inferiori, dolore articolare, rigidità ed un ridotto ROM articolare. Questi deficit possono limitare le attività di vita quotidiana.
Il dolore potrebbe inibire alcuni centri nervosi e causare un’ulteriore riduzione della forza muscolare.
Se non trattata, l’AO potrebbe provocare nel soggetto l’adozione di schemi posturali errati con il fine di “proteggere” la parte lesa. Tuttavia, in questo modo vi è un aumento dell’atrofia da disuso dei muscoli che non vengono ingaggiati per le attività ( come il semplice camminare ) e questo fenomeno potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
Il legame con l’artrosi all’anca
Debolezza Muscolare
I muscoli più colpiti secondo uno studio sono quelli che hanno un’azione stabilizzatrice durante il cammino, come il grande, medio e piccolo gluteo, ma anche altri muscoli riportano sia una debolezza che un’atrofia , come i flessori, gli estensori, gli intra ed extra-rotatori dell’anca.
Che scopo ha la terapia non farmacologica nel trattamento dell’artrosi all’anca?
Ridurre il dolore e migliorare la funzionalità dell’individuo.
Rieducazione motoria in caso di artrosi dell’anca o al ginocchio: il metodo
Il nostro metodo, in presenza di artrosi, si prefigge l’obiettivo di migliorare il quadro complessivo del paziente attraverso trattamenti e allenamenti mirati frutto di un’attenta analisi dello stato di partenza:
Bibliografia
Vincent KR, Vasilopoulos T, Montero C, Vincent HK.
Øiestad BE, Juhl CB, Eitzen I, Thorlund JB.
Zacharias A, Green RA, Semciw A, English DJ, Kapakoulakis T, Pizzari T.
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